Sperone. Medico massimalista “in pensione”, pesanti criticità e difficoltà per 1600 assistiti Disagi per i malati di gravi patologie e le persone bisognevoli di controlli periodici

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Sperone.  Medico massimalista “in pensione”, pesanti criticità e difficoltà per 1600 assistiti Disagi per i malati di gravi patologie e le persone bisognevoli di controlli periodici

di Gianni Amodeo

​Al pensionamento del medico Giuseppe Costanzo, che fino ad alcuni mesi fa ha prestato  servizio di assistenza sanitaria di base, ad Avella e Sperone, segue in questi giorni l’esecutività dell’analogo provvedimento di collocamento obbligatorio in stato di quiescenza, disposto dalla competente struttura amministrativa dell’ Asl-Avellino nei confronti del dottor Raffaele Masucci, medico massimalista con circa 1600  assistiti; provvedimento, che priva, di fatto e a sorpresa, tanti assistiti per le prestazioni e i servizi di assistenza e medicina generale, per lo più residenti a Sperone, oltre che a Baiano e Mugnano del Cardinale. Uno stato di marcato disagio  che accentua le criticità della situazione esistente in atto già  da vario tempo e nel contesto tutt’altro che rassicurante degli effetti a cascata innescati dal Covid19 e che impongono a tutti il responsabile rispetto di tutte le necessarie misure di prevenzione e di auto-tutela personale anti- Coronavirus  per la sicurezza sociale; un aggravio di criticità che investe, in particolare, molti assistiti che sono portatori di complesse patologie, gli ammalati oncologici, gli anziani che vivono da soli, gli invalidi e gli ammalati cronici che devono essere sottoposti a controlli post-operatori trimestrali, semestrali e annuali.

Ma come se non bastassero questi elementi di palese fragilità e generale svantaggio psico-fisico, bisogna anche fare i conti con le condizioni anagrafiche in cui versano in gran parte gli assistiti per i quali è disagevole, se non impossibile recarsi in altri Comuni limitrofi, per potersi avvalere eventualmente dell’assistenza e delle prestazioni dei medici di base, addetti al Servizio sanitario territoriale. E, quand’anche fossero superate le limitazioni della mobilità personale, il problema, tuttavia, resterebbe irrisolto in ogni caso, dal momento che, notoriamente, sono già completi  i ruoli degli assistiti, a carico dei medici di base in questione, le cui prestazioni potrebbero, a questo punto, fornire un’alternativa positiva da utilizzare, ma soltanto … in teoria.

E’ un quadro senza via di uscite, se non c’è un sostanziale cambio di passo e d’azione, la cui realizzazione spetta ai “ vertici”  della sanità della Regione-Campania e all’Asl di Avellino, diretta dalla dottoressa  Maria Morgante. Una condizione, sulla quale è già intervenuto con attenta sensibilità e tempestività il sindaco, l’avvocato Marco Santo Alaia, interpellando la dirigenza dell’ Asl di via degli Imbimbo, per dare risposte rassicuranti agli assistiti e alle loro famiglie in difficoltà. In questa prospettiva, la soluzione praticabile e auspicata  richiederebbe la disponibilità sul territorio di almeno due medici in servizio definitivo e non provvisorio, rinnovando le condizioni assistenziali della medicina di base del periodo pre-pensionamento dei medici Costanzo e Masucci. E’ l’essenziale di servizio richiesto,  per venire incontro alla esigenze di 1600 assistiti, assicurando loro prestazioni ed assistenza che siano nella normalità, nel rispetto dei protocolli dell’Asl e delle intese contrattuali che legano il personale medico e paramedico all’Asl, servizio pubblico di Stato.

Un dettaglio per nulla secondario, tuttavia,  merita attenzione particolare in questo quadro; è il dettaglio degli inutili pesi e delle asfissianti lungaggini burocratiche  da sostenere ogni qual volta sia reso necessario il cambiodimedico per la sopravvenuta indisponibilità di quello d’ abituale e consolidato servizio, determinata dallo stato di pensionamento raggiunto o da quant’altro d’affine. E’ un cambio che diventa … un rischioso azzardo, un vero e proprio girone infernale, specie per …. gli assistiti più svantaggiati, costretti a peregrinare con un bel po’ di attese tra gli uffici competenti (?!?)… per il disbrigo delle pratiche documentali, per consentire al nuovo medico di disporre di tutti gli elementi di conoscenza utili e necessari, per instaurare un adeguato rapporto con il nuovo assistito.

 Il campanello d’allarme. La medicina di base e la valorizzazione del Distretto sanitario

La problematica che in queste giornate di metà agosto si manifesta con il pensionamento del medico massimalista, non è nuova  per il territorio. Nel 2018 e nel 2019, con tre medici in contestuale “collocamento in pensione”  finì letteralmente in tilt il servizio di medicina generale e di  base, a Baiano e a  Sirignano, con riflessi anche sull’organizzazione della  “Guardia medica”. Una situazione superata, dopo oltre un anno di pubbliche iniziative d’informazione sul diritto alla salute, segnate dalla composta ed efficace mobilitazione, promossa ed organizzata dal Comitato di volontariato civico, animato dall’ avv.to Emanuele Litto,  ed approdata alla ben nota e dettagliata  petizione popolare firmata da migliaia di cittadini – con banchetti di sottoscrizione allestiti a Baiano, in piazza Napolitano, e a Sperone, in piazza Lauro- per chiedere, sia il ricambio dei medici pensionati con i medici di nuovo incarico nei tempi più brevi possibili, sia  il riassetto della medicina generale di base, potenziando i servizi specialistici del Distretto sanitario, segnatamente per i Dipartimenti di ortopedia e ginecologia, gravemente carenti.

 Ad un così articolato  impegno di proposta, la risposta della dirigenza dell’Asl e dell’intervento del consigliere regionale, Vincenzo Alaia, vice-presidente della commissione-Sanità della Campania, c’è stata a cavallo del 2019 e dell’anno in corso con i servizi di Guardia medica  opportunamente accorpati nel Distretto sanitario territoriale di via Nicola Litto  e la nomina di tre medici in regolare servizio, nei propri ambulatori, sia a Baiano che a Sirignano. Una risposta utile e necessaria, ma resta ancora da fare il necessario passo in più, per rendere diffusi e di qualità i servizi specialistici che eroga il Distretto, a cui afferiscono  i territori comunali del Vallo di Lauro e dell’ Unione del Baianese e dell’Alto Clanio, con una popolazione residente di oltre 40 mila abitanti.

E’ un punto obbligato, quello della valorizzazione della funzione del Distretto di via Litto, nel quadro delle prospettive della medicina generale territoriale che si profilano, in ambito comunitario europeo, secondo gli obiettivi del Mes. Punto obbligato che può essere garantito solo ed esclusivamente dalla qualità dei servizi forniti dai dipartimenti specialistici, assicurati sia dalla professionalità e capacità d’ascolto degli operatori verso gli assistiti,sia e dall’efficienza organizzativa. Un passaggio obbligato che è anche e soprattutto svolta rispetto al passato e … al presente.