AVELLA. Riceviamo e pubblichiamo: “Il Sindaco delle Tasse”

AVELLA. Riceviamo e pubblichiamo: Il Sindaco delle Tasse

AVELLA. Riceviamo e pubblichiamo: Il Sindaco delle TasseDopo aver applicato le aliquote I.M.U. (imposta municipale unica) più alte d’Italia, riesumato i “livelli enfiteutici” chiedendo ai contadini già stremati dalla crisi del nocciolo, il pagamento di decine di migliaia di euro, dopo l’aumento della bolletta idrica, della tassa sui rifiuti e dell’addizionale sulla bolletta Enel, senza che tali aumenti corrispondessero minimamente ad un miglioramento dei servizi o ad un contenimento della spesa pubblica. Dopo la geniale idea di cedere in maniera gratuita l’utilizzo dei tetti degli edifici pubblici ad aziende private (vedi asilo e scuole elementari) per l’istallazione di pannelli fotovoltaici, senza alcun vantaggio per le casse comunali (provvedimento esposto in consiglio comunale dal Presidente ing. Ponticelli e votato solo dalla maggioranza), dopo aver deciso l’abbattimento indiscriminato degli alberi della scuola media e della mancata realizzazione della palestra secondo quelli che erano i principi del progetto iniziale (probabilmente colpevoli solo di fare ombra a qualche amministratore comunale che abita nelle vicinanze), dopo la progettazione e la realizzazione di rotatorie inutili, dannose e onerose (quella realizzata in via Purgatorio è costata già più di 100.000,00 euro e non è ancora ultimata), e in ultimo, dulcis in fundo, dopo la nomina a Direttore Artistico della Fondazione dell’ormai “arcinoto” attore Nicola Canonico, ripescato per l’occasione dall’isola sulla quale era verosimilmente ancora disperso. Il Sindaco Padre-Padrone e la sua maggioranza (alla quale ultimamente si è aggiunto anche qualche servo sciocco di buon appetito), nonostante la situazione economica gravissima che ha colpito un enorme numero di famiglie, non si vergognano di pretendere dagli avellani anche 60 centesimi l’ora per il posteggio delle auto lungo le strade locali (eccezzion fatta per Via San Vincenzo Pallotti, ove regnano brillantissimi studi professionali). Poco importa dunque se saranno in primis i commercianti (alcuni dei quali abbindolati ad arte) ad essere penalizzati da questa scellerata decisione ciò che conta, è permettere ai soliti noti di poter produrre un tornaconto personale a danno della collettività. Come dire: “La storia insegna ma non ha scolari”. Saranno sempre gli avellani onesti a pagare il conto salato. È un dovere morale far sentire la propria voce.  P.s. la prossima speculazione riguarderà la vendita del campo sportivo. Attendere…