BAIANO. Festa dell’Unità Nazionale nel segno della memoria civica

BAIANO. Festa dellUnità Nazionale nel segno della memoria civica

BAIANO. Festa dellUnità Nazionale nel segno della memoria civicaUna composta e cospicua partecipazione di cittadini, ha fatto da cornice alla  Festa dell’Unità nazionale, indetta dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Enrico Montanaro in collaborazione con l’Associazione dei mutilati, reduci di guerra, e simpatizzanti, presieduta dal dottor Michele Stingone.  Nel piazzale del plesso della  “Giovanni XXIII”, il raduno delle scolaresche delle “elementari” e delle “medie”, con la formazione del corteo, composto dalla delegazione dell’amministrazione, dalle rappresentanze  della Tenenza della Guardia di Finanza, delle associazioni, mentre il servizio d’ordine  è stato assicurato dai Vigili urbani e dai volontari del gruppo della Protezione civile. Il corteo con gonfaloni e bandiere attraversava corso Garibaldi, per raggiungere piazza Francesco Napolitano, dove ai piedi del  Monumento ai caduti in guerra era stato allestito l’Altare per la celebrazione eucaristica, officiata dal parroco Fiorelmo Cennamo, con l’assistenza di don Francesco Tulino. Nell’omelia, l’officiante evidenziava il significato della Festa dell’Unità nazionale, che si radica nei valori della libertà e della pace, di cui tutti sono chiamati ad essere portatori, se si vogliono degnamente onorare  i Caduti di tutte le guerre.   A connotare la manifestazione, integrando e ravvivando il carattere rituale, con cui si rinnova ogni anno, come per abitudine formale,  il concorso, promosso ed organizzato dal Circolo L’Incontro, in sinergia con il sodalizio degli ex-combattenti, ed  incentrato sulla  tematica del  “passato che racconta il presente”, con l’obiettivo di catalizzare le sensibilità delle nuove generazioni, nel far proprie le radici della comunità d’appartenenza. Una modalità, per riscoprire i legami tra l’ ieri e l’oggi, nell’interazione tra il locale e il globale, così come si manifestano e dispiegano nelle guerre, sintesi terminale di molteplici fattori economici e finanziari, ideologie antitetiche,  fondamentalismi religiosi, intolleranze etniche e  razziali, delirio di potere e dominio sugli altri. E via seguendo. Una scelta, che ha incontrato l’interesse e l’attenzione delle ragazze e dei ragazzi dell’ Istituto comprensivo “Giuseppe Parini”, sia del plesso delle “elementari”,  intitolato a “Giovanni XXIII”, in via Angelo Scafuri,  che del plesso delle “medie”, in via Luigi Napolitano, con la presentazione di  oltre duecento, tra saggi brevi, articoli giornalistici, composizioni poetiche ed elaborati grafico-pittorici. Una partecipazione, superiore alle più rosee aspettative, resa possibile per l’impegno dei docenti e l’impulso, dato all’iniziativa dal dirigente scolastico, il professore Felice Colucci,  sulla scia d’incontri  informativi, che i promotori del concorso hanno potuto sviluppare con le classi  coinvolte. La lapide evocativa di Nicola Litto, l’allevo sotto-ufficiale dei carabinieri, insignito della medaglia d’argento al valore militare, ucciso in un agguato in terra d’Africa, nel 1936, a cui intitolata la rete viaria dei Vesuni,  lo storico e popoloso quartiere cittadino. E poi,  la targa intitolata, nell’omonima strada, alla memoria di Angelo Scafuri,  dottore in Economia e Commercio, tra i fondatori del Baianocalcio negli anni ’20,  capitano dell’Esercito italiano e volontario nella seconda guerra mondiale,  morto nella  campagna di Russia. Il Monumento dei caduti in guerra, in piazza Francesco Napolitano e il Monumento alle vittime civili della seconda guerra mondiale, nel Villa comunale.  Sono state-queste-  le tappe ideali dell’itinerario della memoria civica della piccola comunità locale, su cui le ragazze ed i ragazzi sono stati impegnati e che li rende tutti degni di merito. Un Impegno, per elaborare riflessioni e punti di vista sui temi 1) dell’avventurosa politica di conquista coloniale dell’Italia nel Vecchio continente, 2) dei progetti d’egemonia della Germania nazionalsocialista sull’Europa nella seconda guerra mondiale, 3) dei valori della pace,una delle matrici ispiratrici della Carta costituzionale dell’Italia democratica e repubblicana, 4)  delle manipolazioni e delle strumentalizzazioni, a cui sono sottoposti i popoli, per essere trascinati nelle guerre, subendone atrocità, crudeltà e tragedie senza fine. Ecco   stralci delle motivazioni delle motivazioni, con cui sono stati valutati alcuni elaborati. “ La rappresentazione delle tematiche pace e guerra è articolata in modo efficace, nel denotare la sensibilità e lo spiccato senso d’osservazione di Vittoria Brandolino e Clementina Capolongo , classe quarta, sezione D. Interessante il profilo dei dettagli, che viene proposto con le case ed i palazzi, ridotti a ruderi, e gli alberi spogli, in uno scenario desolante e spettrale…. con il tetro e cupo senso della morte e della distruzione. In antitesi viene proposta l’intensa e ricca dimensione della vita e della pace, in cui trionfa il verde del paesaggio e della chioma degli alberi, con i liberi giochi dei ragazzi ….Significativa la lingua d’azzurro  mare, che separa il mondo della guerra e quello della pace. Due mondi, su si protende ed inarca il ponte ideale dei valori della solidarietà…su cui si proiettano i colori dell’iride. La tecnica utilizzata al meglio dalle autrici è quella dell’acquerello….”    “Le riflessioni, sviluppate da Federica Castorio e Marianna DAnna– seconda media, sezione del plesso “Giuseppe Parini”-fissano la trama della memoria, per la quale i Caduti in guerra sono parte iva ed ideale della comunità…..Puntuali le notazioni sulla distruttività della guerra e sul desiderio di pace, che dovrebbe albergare nel cuore degli uomini senza distinzioni di razza, popolo e religione”. “Calzanti ed opportune le riflessioni, con cui Michele Vezio – terza classe, sezione A, del plesso “Giuseppe Parini”- delinea gli aspetti caratterizzanti del ‘900, inteso come “secolo breve”o, per  dire meglio, il “secolo dei massacri”. Coerente con la tematica prescelta, l’obiettivo sulle origini dei conflitti bellici di ieri e di oggi e, purtroppo, di domani, riconducibili a ragioni di ordine economico e di strutture di potere, a cui la generalità dei popoli è estranea”. Gianni Amodeo