BIMILLENARIO AUGUSTEO. DA AVELLA A NOLA LUNGO LE VIE DELL’ACQUA, UN ITINERARIO DA SCOPRIRE.

BIMILLENARIO AUGUSTEO. DA AVELLA A NOLA LUNGO LE VIE DELLACQUA, UN ITINERARIO DA SCOPRIRE.

UN CONTRIBUTO PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO-CULTURALE E PAESAGGISTICO DELL’AGRO AVELLANO. NASCE UNA PAGINA APPOSITA CON SITO WEB.

BIMILLENARIO AUGUSTEO. DA AVELLA A NOLA LUNGO LE VIE DELLACQUA, UN ITINERARIO DA SCOPRIRE.
La copertina del sito con indirizzo:http://www.abellarte.com/bimillenario-augusteo.html

Il 2014 sarà l’anno del Bimillenario della morte di Cesare Ottaviano Augusto, il grande imperatore romano che ha dato una svolta al corso della storia Occidentale tanto da meritarne la celebrazione in occasione dei 2000 anni trascorsi. Infatti, Augusto, morì nell’anno 14 d.C., accolto febbricitante, durante un suo viaggio nei nostri territori, in una villa nei paraggi di Nola. Per cui, proprio Nola, città a noi così vicina, è una delle tappe principali di questo grande evento nazionale che richiamerà l’attenzione di tutto il mondo.
Quale occasione migliore, quindi, per far conoscere il nostro territorio, antica terra di “Abella”, così ricca di storia, i cui destini sono stati legati alle antiche vicende della città di Nola, con la quale confinava, con la quale condivideva il famoso Tempio di Ercole e con la quale, proprio per ragioni di interesse territoriale, ci sono state diverse contese belliche?
Sarebbe un vero peccato non coglierla, questa occasione, per essere, se non al centro, per lo meno nelle vicinanze di un evento che probabilmente potrà richiamare anche numerosi turisti, appassionati ed esperti.
Fare da stimolo ad idee e promozione di proposte per prepararsi a vivere in modo diretto il Bimillenario Augusteo quale volano di conoscenza del nostro territorio, è lo scopo di questa pagina, interconnessa nel web con altri siti riguardanti l’argomento, sulla quale amici interessati, associazioni, operatori turistici e commerciali, artisti , esperti, appassionati e – perché no – Amministratori di Enti, possono interagire per rendere concreto servizio alla conoscenza, valorizzazione e sviluppo del nostro territorio.
E’ possibile individuare un percorso lungo il quale incanalare l’interesse e l’attenzione per mettere in risalto ciò che potenzialmente abbiamo sul nostro territorio ma che non viene mostrato sufficientemente e nel modo giusto?
E’ possibile tracciarne la mappa dei siti più rappresentativi del nostri luoghi, a partire da Avella fino all’altro estremo che è Mugnano d. C., da proporre come itinerario di interesse turistico complementare e connesso a quelli già ben più conosciuti nell’area nolana e del vesuviano? Ebbene, penso di si se immaginiamo anche soltanto di calarci nell’arco temporale che ha visto l’“epopea augustea” coinvolgere i territori dell’agro “abellano” come luoghi periferici, ma strategici, del grande Impero che dominava il mondo intero. A parte le ville e i terreni assoggettati per centuriazione ai comandanti romani, le terre di Abella erano ricche di derrate per rifocillare, ma anche e soprattutto di acqua per dissetare le legioni di Roma e che la stessa Abella aveva già appoggiato nelle guerre sannite.
Sotto Augusto, a Miseno, fu dislocata la più grande delle flotte che Roma avesse mai avuto per il controllo di tutto il Mediterraneo. Una flotta e un esercito di grande dimensioni, che aveva bisogno di cibo ma soprattutto di acqua. Anche per questo fu costruita una delle opere pubbliche più grandiose di Augusto in Campania, un acquedotto colossale che portasse acqua fresca e abbondante ai principali centri della Campania ed attraversava, ora con condotti sotterranei, ora con ponti e canali, tutta la pianura campana, lungo la direttrice che partendo da Serino e toccando Sarno – incrociandosi a Palma Campania con l’altro acquedotto che da Abella, passando per Nola e Palma, portava acqua a Pompei – proseguendo per S. Gennaro Vesuviano, Casalnuovo, San Pietro a Patierno, Napoli, Pozzuoli, fino al Capo Miseno, alla famosa piscina Mirabilis, grandioso serbatoio d’acqua per la flotta ivi dislocata.
Dall’incrocio, quindi, di queste due direttrici, può nascere il nostro “itinerario”, che proprio per questo possiamo definire le “Vie dell’Acqua”.
E una di queste vie parte proprio da qui, l’Agro Avellano. (Armando Sodano)