BAIANESE. “E’ vero che c’è il Covid, ma non per questo mia mamma deve morire per altre patologie”. L’appello di una figlia

BAIANESE. E vero che cè il Covid, ma non per questo mia mamma deve morire per altre patologie. Lappello di una figlia

Pubblichiamo l’appello di Genny, una figlia che chiede aiuto per la mamma affetta da patologie particolarmente gravi che necessitano di cure immediate ma che a causa della pandemia da Coronavirus in atto sono state sospese per dare precedenze ai malati di Covid.

“S.O.S. Questa e’ una richiesta di aiuto, è la disperazione che mi spinge a pubblicare ciò che fin ora ho tenuto per me e per i pochi che ci sono vicini. Sicuramente in tanti si trovano in questa situazione ed infatti questo non dovrebbe verificarsi mai per nessuno. Esiste il Covid-19 ed abbiamo paura, Ma non lasciateci morire per altre patologie. Vi racconto cosa è successo a mia mamma da dicembre 2019, dopo un intervento di coronaria, andò in scompenso cardio-renale-polmonare, ma i dottori del reparto di cardiologia di Nola da subito ci dicevano che mamma aveva l’emoglobina bassa e per questo la vedevamo per quel pochetto di tempo che ci permettevano di farle visita, sofferente, dopo una decina di giorni scoprono che aveva una polmonite e la trattengono con la Niv per qualche settimana, infine ci spediscono a casa solo con la terapia cardiologica. Dopo una settimana mamma era quasi morta ed arriviamo al PS di Avellino, era in acetosi e la ricoverano in pneumologia e solo grazie a bravi professionisti riesce a non essere intubata anche dandole in dotazione la Niv e ci prescrivono una consulenza nefrologica. Mamma per fortuna ha un bravo ed umanissimo nefrologo che la dializza da febbraio 2020 e cerca di curarla non solo per la dialisi ma per tutte le altre patologie che sono sorte, dopo la negligenza (che i medici nn dovrebbero avere) di chi pensa che i pazienti sono numeri. Succede che scoppia il covid-19 e le visite qui, si fanno per telefono e solo parlando, cercando di descriver i sintomi. Ad agosto scopriamo, dopo mesi di dolori persistenti ed acuti, che mamma ha sulla parete posteriore la presenza di una neoformazione compatta centimetrica 2,2×1cm, ricoperta da fibrina sanguinante sospetta, quindi deve fare il TURV e cercare di sollevare se non eliminare questo problema. Con la nostra urologa iniziamo un percorso privato prima dei pre-ricoveri, a tappe, mancava l’ ultimo pre-ricovero e poi mamma avrebbe fatto il TURV, ma purtroppo alla fine del pre-ricovero dopo la visita del cardiologo e del pneumologo, il giorno 29/10/2020 portando le cartelle al reparto di urologia mi dicono che i ricoveri, gli interventi e tutte le attività sono sospese e ci sono solo i ricoveri per i casi urgenti e che quindi mamma deve aspettare ancora per avere ciò che tutti hanno diritto di avere: “IL DIRITTO ALLA SALUTE, IL DIRITTO ALLA VITA.  Arrabbiata, cerco di ragionare con chi ci sta rispedendo a casa, ed è palese come è palese che esiste il Covid -19, che mamma è urgente, ma siamo solo  dei numeri, siamo senza voce. Ora basta, vedo mamma soffrire immensamente, ho pure io paura del covid-19 ed ho pure paura che mamma sia assistita da professionisti non sempre umani, ma veder mamma soffrire e peggiorare e non poter far niente mi uccide. Cosa voglio? Che mia mamma venga curata, che prima di esser professionisti si debba essere umani. Voglio aiuto”. Genny Vittoria