In discussione la proposta di legge sulle province, interviene De Mita

In discussione la proposta di legge sulle province, interviene De Mita

In discussione la proposta di legge sulle province, interviene De Mita

“Il vero rischio che la proposta di legge Delrio corre è quello di dar vita ad un ridisegno frettoloso. Esiste un problema di costi della politica, ma il problema vero, che viene eluso, è quello della riorganizzazione dei servizi in un’ottica di tutela dei nuovi diritti di cittadinanza. L’ipotesi in discussione, infatti, non garantisce un’effettiva riduzione dei costi, anzi il pericolo è che aumentino, ma soprattutto confonde le istituzioni della rappresentanza con quelle della burocrazia.”, è quanto dichiara l’onorevole Giuseppe De Mita, deputato dell’Udc iscritto al gruppo “Scelta Civica per l’Italia”, che ieri  pomeriggio è intervenuto in Commissione Affari Costituzionali alla Camera nel corso dell’audizione per la proposta di legge di definizione delle Città Metropolitane, delle Province e delle unioni di Comuni. 

“La proposta del Governo – continua l’onorevole De Mita – risente di un’approssimazione che non può essere vinta con la logica del facciamo qualcosa subito purché si faccia. Al contrario, il disegno di legge pone seri problemi di costituzionalità, non è in sintonia con la procedura di revisione costituzionale avviata e non affronta il nodo centrale, quello della ridefinizione complessiva dell’articolazione delle funzioni tra i vari livelli”.

“Il disegno di legge del Ministro Delrio – continua De Mita – affida svariate funzioni e innumerevoli poteri alle Città Metropolitane, individuate come lo strumento di concretizzazione del principio di autonomia degli enti locali, e lo fa in maniera disarmonica rispetto a quelli che sono gli attuali compiti delle Regioni. Se è così ha ragione il presidente Caldoro, quando provocatoriamente sostiene che bisognerebbe cancellare le Regioni, intendendo dire che è dalle Regioni che si deve partire”.  

“Il tema del riordino – così conclude l’onorevole De Mita – non può essere eluso. Ma va affrontato con serietà. Non può essere una variabile della fretta. Queste critiche non vogliono portare al risultato di non fare niente, ma, al contrario, a quello di fare bene. Non vogliamo buttare la palla in tribuna, ma entrare nel merito vero della questione. Il pericolo è quello di scivolare su di un terreno di demagogia poco intelligente su sui rischiamo di farci male”.