Sabato 24 e domenica 25 marzo. Tra i mille siti di Italia scelti, anche il complesso di Santa Chiara di Nola.

Sabato 24 e domenica 25 marzo. Tra i mille siti di Italia scelti, anche il complesso di Santa Chiara di Nola.

Il Complesso di Santa Chiara di Nola occupa tutta la zona tra via Santa Chiara, via Pompeo Fellecchia, vicolo Foro Boario, viella di Santa Chiara e corso Tommaso Vitale. I vari corpi di fabbrica che compongono il complesso sono realizzati in epoche storiche diverse. La parte più antica del Complesso di Santa Chiara è composta dall’edificio sacro della Chiesa di Santa Maria Jacobi. La prima comunità di clarisse si insediò a Nola per volere del conte Roberto Orsini, che fece adattare una chiesa romanica in romitorio, in modo da accogliere le francescane. Nicola Orsini, il figlio di Roberto Orsini fece ampliare e ristrutturare il monumento in stile gotico. Di indubbio interesse sono gli affreschi lungo le pareti della Chiesa di Santa Chiara. Un ulteriore ampliamento dell’edificio sacro ebbe luogo nel XVIII secolo, nello stesso periodo fu rimaneggiato anche il monastero. Ad occuparsi dei restauri del XVIII secolo fu l’architetto Ferdinando Sanfelice.

Sabato 24 e domenica 25 marzo. Tra i mille siti di Italia scelti, anche il complesso di Santa Chiara di Nola.Sabato 24 e domenica 25 marzo anche la chiesa di San Biagio di Nola tra i mille siti di Italia in mostra. La Chiesa di San Francesco, oggi San Biagio, di fondazione tardo duecentesca, ampliata, nel corso del trecento, per volere del conte Niccolò Orsini, ospitò una fiorente comunità francescana, di cui a pochi passi resta anche il palazzo comitale, interessante testimonianza di architettura rinascimentale che conserva al di sotto del piano di calpestio, resti archeologici di epoca romana. Dell’originario impianto medievale, resta visibile l’abside ed il coro di età gotica, il portale sul cui architrave sono scolpiti al centro la Madonna col Bambino tra San Pietro, San Paolo, San Francesco e Santa Brigida. Al di sopra la lunetta, con l’affresco della Madonna della Misericordia, congregazione a cui fu affidata la chiesa nell’800, allorquando l’edificio di culto fu titolato a San Biagio. La chiesa fu eretta a parrocchia all’inizio del’900.